Gli scagliozzi rappresentano uno degli elementi fondamentali dello street Food napoletano. Nel classico cuoppo, infatti, non può certamente mancare il triangolino giallo e croccante fatto di polenta.
Ma quando sono nati gli scagliozzi? In questo articolo cercheremo di capire qual è la storia di questo particolare e gustoso alimento.
Scagliozzi: cosa sono e quando nascono
Gli scagliozzi sono dei piccoli pezzetti di polenta diffusi soprattutto nel sud Italia. Il nome fa riferimento alla scaglia, ovvero ad un pezzo che viene tagliato. In realtà , nell’Italia meridionale il termine fa riferimento anche alla parola moneta. In più, bisogna specificare anche che non si pronuncia in tutti i luoghi in modo uguale: per esempio a Bari la parola viene declinata al femminile “sgagliozze“.
L’origine degli scagliozzi si deve proprio alla Puglia. Più nello specifico, la nascita di questo particolare alimento si deve alla cucina foggiana, anche se poi nel corso degli anni si è diffuso in tutto il resto del sud, ma anche in alcune regioni del Nord, come ad esempio la Toscana.
Ad ogni modo la nascita degli scagliozzi è fortemente legata a quella della polenta, le cui origini invece sono ancora più antiche e vengono fatte risalire solitamente a Cristoforo Colombo, il quale, di ritorno dall’America, importò nel continente europeo la pianta del mais. Gli indigeni d’America avevano l’usanza di creare dei miscugli di farina ed acqua che venivano resi più densi dalla cottura sul fuoco.
Quando arrivò in Europa, si diffuse soprattutto in Veneto, per poi diffondersi nel resto della penisola in diverse varianti. Il consumo di polenta subì un notevole aumento durante i periodi di maggiore crisi nel ‘900, soprattutto durante le due guerre mondiali. Con il tempo, grazie alla polenta, sono stati realizzati tanti altri tipi di alimenti, tra cui gli scagliozzi, che sono diventati un elemento fondamentale della tradizione culinaria del sud Italia.
In ogni città del sud, però, gli scagliozzi assumono caratteristiche diverse. Ad esempio, a Foggia si vendono principalmente nelle friggitore, a differenza di Bari in cui le si può trovare anche per strada durante i festeggiamenti di San Nicola o il periodo di Natale, insieme ad altri prodotti tipici, come ad esempio le popizze e il panzerotto. A Messina e a Napoli sono venduti quasi esclusivamente dagli ambulanti per strada. In particolare, nel capoluogo partenopeo, rappresentano uno degli elementi tipici del classico cuoppo.
La ricetta degli scagliozzi
Vediamo ora come si preparano gli scagliozzi napoletani, partendo dagli ingredienti da utilizzare:
- 100 g di polenta taragna;
- 100 g di cioli;
- 1.5 l di acqua;
- 100 g di pecorino romano;
- 1 cucchiaio di sale grosso;
- q.b. pepe nero;
- q.b. olio di arachide.
Per la preparazione degli scagliozzi, bisogna innanzitutto mettere una pentola di 1,5 L sul fuoco. Quando questa raggiunge il bollore, bisogna aggiungere il sale grosso e, in un secondo momento, versarvi la polenta. Dopo aver mescolato per bene, bisogna mettere la polenta all’interno di una ciotola e aggiungere il pepe nero, il pecorino romano e i cicoli.
A questo punto, è necessario rimescolare ancora una volta e mettere la polenta all’interno di un ruoto rettangolare. È importante fare attenzione a coprire il tutto con della carta da forno. La forma deve essere quadrata o rettangolare, mentre invece lo spessore può essere scelto a proprio piacere. Dopo aver fatto raffreddare il tutto per un paio d’ore, bisogna tagliare la polenta con un coltello, dandole anche la forma scelta.
Infine, bisogna far friggere, mettere una padella con olio d’arachidi sul fuoco e far cuocere gli scagliozzi.
