CIMITERO DELLE FONTANELLE, IL CULTO TUTTO NAPOLETANO

Andiamo a scoprire insieme questo posto suggestivo che sorge nel cuore della città partenopea.

Il cimitero delle fontanelle è un luogo caratteristico situato in uno dei quartieri più popolari della città di Napoli: la Sanità. Si tratta di un’area estesa per ben 3000 metri quadrati all’interno delle quali è possibile trovare le cosiddette “capuzzelle”. Andiamo a scoprire insieme questo posto suggestivo che sorge nel cuore della città partenopea. 

Cimitero delle fontanelle: storia e leggenda

Situato nel vallone naturale della Sanità, il cimitero delle fontanelle è chiamato in questo modo grazie alla presenza di fonti di acqua nell’antichità. Nell’area, inoltre, si trovavano cave di tufo, materiale utilizzato anche per le costruzioni cittadine. Quando verso la metà del ‘600, la città iniziò ad essere colpita dalla peste, l’area venne utilizzata per conservare i resti dei morti delle classi più povere della città causati dal morbo (oltre trecentomila), a cui si aggiunsero anche le ossa provenienti dalle sepolture ipogee delle chiese bonificate da Murat. 

In passato, venivano praticati dei riti, chiamati delle “anime pezzentelle”. In particolare, i napoletani, nel momento di bisogno, erano soliti chiedere la protezione ai singoli teschi, chiamati anche capuzzelle e dotati di un’anima “pezzentella”. In cambio, il teschio riceveva dal devoto non solo una preghiera ma anche degli oggetti di decoro, che aumentavano dopo la realizzazione della grazia. 

Nel 1851 il direttore del ritiro di San Raffaele a Materdei e etnologo, Andrea De Jorio, rilevò che alla fine del secolo precedente, i becchini napoletani erano soliti portare all’interno del cimitero anche coloro che avevano già deciso di farsi seppellire all’interno di chiese, ma che a causa di mancanza di spazio venivano portati all’interno dell’area all’interno di un sacco. 

Inoltre, mentre originariamente i vari resti erano posizionati secondo un certo ordine, a seguito di un’inondazione delle gallerie, le ossa vennero prima sparse per strada per poi essere ricomposte all’interno delle grotte.

Fino al 1872 l’area era chiusa al pubblico. Da quell’anno in poi venne affidata dal comune al Canonico Gaetano Barbati ed aperta anche alle persone. Barbati inoltre provvide anche ad una sistemazione dei resti in base alla tipologia di ossa.
A seguito del Concilio Vaticano II la chiesa decise, tramite un decreto del tribunale ecclesiastico, di proibire il culto individuale delle capuzzelle, in quanto considerato un rito pagano. Istituì invece la preghiera mensile per le anime pezzentelle. 

Il cimitero delle fontanelle oggi

Con il tempo, l’area è caduta in uno stato di abbandono, per poi essere riordinata e messa in sicurezza solo nel 2002. Dal 2010, grazie alla volontà e all’impegno degli abitanti della zona, l’Amministrazione Comunale ha riaperto la struttura al pubblico. Oggi, il cimitero delle fontanelle è diventato un vero e proprio simbolo del misticismo partenopeo e rappresenta una delle attrazioni più visitate dai turisti. Al suo interno inoltre si tengono spesso anche spettacoli teatrali e altri tipi di manifestazioni. 

Attualmente sono state contate circa 40.000 ossa presenti all’interno dell’area, anche se molti ritengono che in realtà siano molti di più, gran parte dei quali sarebbero conservati sotto il piano di calpestio. Inoltre, secondo una credenza popolare di fine Ottocento, il numero totale di ossa risalirebbe a 8 milioni. 

LE CAMERE

Una casa accogliente dove rilassarsi alla fine di una giornata entusiasmante. Al Neocore boutique hotel sicuramente troverai la stanza più adatta al tuo viaggio e alle tue esigenze.

MEGARIDE
SCEGLI
PARTHENOPE
SCEGLI
NEAPOLIS
SCEGLI
PHALEROS
SCEGLI
Precedente
Successivo
prima di selezionare il servizio desiderato
Need help?