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Prima che Parthenope si arenasse sulle coste di Napoli, cronache greche e romane narrano che il primo insediamento si chiamasse Phaleros.
Inizia così la storia della città, dove la leggenda si mescola alla realtà, dove la vita scorre in un teatro ed i fatti reali si alternano a storie di fantasia.
Così anche il primo nome della città, PHALEROS, non è supportato da testimonianze archeologiche ma si intreccia con l’affascinante leggenda di Giasone e gli Argonauti, i marinai della nave Argo, che salparono alla ricerca del vello d’oro, il manto dorato di un ariete alato capace di curare ogni ferita.
Uno di questi marinai si chiamava Eumelo Falero, un arciere ateniese figlio dell’eroico Alcone. Come primo fondatore della città gli sarebbe stata dedicata una leggendaria torre di cui si sono perse le tracce. Essa era necessaria ai naviganti del Mediterraneo per orientarsi e per localizzare la città; una teoria più semplice è che fosse un monumento dedicato a Falero. Si racconta che si ergesse nei pressi dell’antico Borgo Marinaro dove oggi si può ammirare Castel dell’Ovo, vicino l’antico porto partenopeo
Il suo affascinante mito si ripresenta attraverso i secoli ma con leggende diverse a seconda dei periodi storici. Infatti tra i vicoli di Borgo Orefici sorge la Chiesa di Sant’Eligio, una delle più antiche della città, al cui interno è custodita un’epigrafe di epoca medievale in cui il mito di Falero si fonde con quello di Parthenope.
In questa leggenda quest’ultima non è una sirena ma è una ragazza, la principessa della Tessaglia, figlia di Eumelo, discendente di una nobile stirpe imperiale cretese che fondò Napoli.Per gli storici questi documenti non rappresentano delle prove tangibili ma sono frutto di ricostruzioni fantastiche mescolate a miti, storia, culti dell’antica Grecia con uno scopo puramente celebrativo.
La città, una delle più antiche dell’Occidente, ha da sempre, con il suo mistero ed il suo fascino, ispirato poeti e scrittori; non è un caso che le imprese di molti eroi mitologici siano partite proprio da queste acque.
Che fine abbia fatto questa torre o se sia mai esistita non è noto; non sono stati trovati reperti archeologici che ne attestino la reale esistenza, ma la città conserva ancora il culto di questo eroe mitologico come di molti altri evocando un passato leggendario che si intreccia con mille storie e luoghi misteriosi.
La camera Phaleros si caratterizza per la cura negli accessori e negli arredi. Un’elegante testata dai mattoni a vista insieme alla presenza di colori caldi rendono l’ambiente un’oasi piacevole dove rilassarsi. La stanza presenta ogni tipo di confort: dal letto Flou®, una delle firme più importanti del design italiano, alla scrivania, fino ad un comodo e funzionale bagno privato. Dotata di biancheria, ospita fino a 2 adulti.